Un ciclo di 72 giorni si conclude oggi, prenditi un tempo sacro per celebrare insieme a me, l’ultimo Soffio, il settantaduesimo Nome di Dio, MeVaMe, l’angelo Mumiah.
Attraverso questo rito, ci connetteremo alle lettere sacre che compongono il suo Nome, lo chiameremo, lo ringrazieremo, e reciteremo una preghiera di Guarigione a lui connessa.
Segui il rito in uno spazio protetto, senza interruzioni o disturbi, ricorda, quando ci apriamo al contatto angelico e’ necessario avvicinarsi a loro con rispetto.
Buona celebrazione,
con affetto,
Federica
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Meditazione associata al Nome: ricreare il futuro in ogni istante
La meditazione associata a Mumiah si chiama "purificazione spirituale".
Secondo la Kabbalah, infatti, la vibrazione di queste lettere consente di intuire la differenza fra il nostro vero Sè e l'ego che condiziona la nostra vita, aprendo la strada per il processo interiore che può condurre a una rinascita.
A questo proposito Rabbi Berg dice che fra le strategie più potenti messe in atto dall'ego c'è il cinismo (...), una scappatoia fra le tante che consente di sottrarsi al duro lavoro della trasfomazione spirituale. Ci sono due modi di purificarsi: il dolore o la trasformazione spirituale proattiva. La via del dolore ferisce il corpo (la salute, il denaro, le relazioni); la via della trasformazione ferisce solo l'ego. Ma la malattia, la perdita ecomica, le preoccupazioni che danno i figli: tutto va considerato occasione di trasformazione spirituale.
Meditazione:
ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: meditando su queste lettere posso toccare i tasti 'indietro e cancella' nella memoria dei miei errori spirituali. La mia vita attuale è purificata dalle colpe trascorse. Per questo Nome anche l'ambiente materiale in cui mi muovo è liberato da ogni cattiva energia e impurità spirituale.
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